Il termine inglese Mindfulness traduce l’antica parola pali Sati. I vocaboli italiani “consapevolezza, presenza mentale, nuda attenzione …” si prestano ad ambiguità. Da qui l’uso prevalente del più univoco “Mindfulness”.
E’ uno stato mentale altamente benefico e salutare che sorge quando facciamo esperienza diretta, non-concettuale, non-condizionata di ciò che ci arriva nel momento presente, sia che provenga dalla realtà esterna, sia che nasca dentro di noi. Consiste nell’esercitare e sostenere intenzionalmente, momento dopo momento, una particolare forma di attenzione al qui e ora: accogliente, partecipe, inclusiva, non-giudicante, equanime.
Sopraggiunge quando lasciamo che ciò che si presenta alla nostra coscienza si manifesti e passi, senza modificarlo, senza attaccarci o respingere o farci catturare da alcunché, senza entrare in ragionamenti o tentativi di interpretazione; tuttavia, se ciò accade, essendo pronti a riconoscere: “questo è un pensiero, un giudizio, una avversione …” .
Nonostante la capacità di Mindfulness ci sia connaturata, essa richiede un accurato addestramento della mente, una pratica continuativa che la trasformi in un modo d’essere. Se infatti lasciamo che si insedi stabilmente dentro di noi, col tempo arriviamo ad avere degli insight sul funzionamento della mente stessa e la consapevolezza torna ad essere quella “base sicura” che riconosciamo come innata: una dimensione interiore su cui fare affidamento in ogni circostanza della vita.
Perché questa nuda attenzione non-giudicante al qui e ora viene oggi considerata così benefica per la nostra salute psicofisica, per l’equilibrio e la resilienza interiori? Principalmente perché, attraverso di essa, col tempo e la pratica smettiamo di essere condizionati dal peso del passato o dall’ansia per il futuro; cessiamo di vivere prevalentemente con il pilota automatico innescato e torniamo a fare esperienza dell’oggi in modo più diretto, vivido, partecipato e creativo; smettiamo, insomma, di confondere la realtà con ciò che siamo abituati a credere sia la realtà.
Queste attitudini sono potentemente risveglianti e guaritive: “E’ stupefacente quanto sia liberatorio l’esser capaci di vedere che i tuoi pensieri sono solo pensieri e che non sono te stesso o la realtà … il semplice atto di riconoscere i tuoi pensieri come pensieri, può renderti libero dalla realtà distorta che essi spesso creano e genera un maggior senso di chiarezza e di padronanza sulla tua vita” (J. Kabat-Zinn, 1990).
Non c’è da stupirsi allora che la Mindfulness, validata da migliaia di rigorose ricerche neuroscientifiche e applicazioni cliniche, venga oggi inserita anche in protocolli per la cura della depressione, ansia e sindromi dolorose; che venga utilizzata dalle scienze dell’educazione e dalle scienze sociali applicate nonché, più in generale, adottata in molti contesti dedicati al benessere body-mind.
In generale, il protocollo Mindfulness-based attualmente più noto e largamente utilizzato è l’MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction). Anche Andar con Sé è qualificata per offrirlo.
Cos’è? Come funziona e quanto dura?
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