Mentre faticosamente stavo buttando giù l’articolo sul Channelling e disperavo di riuscire a spiegarmi almeno un po’, ho chiesto aiuto e sono affiorate in me queste brevi canalizzazioni.
Le riporto così come le ho ricevute, senza alcuna correzione:
“Quando sei solo, quando pensi di non aver alcun sostegno, quando il tuo silenzio ti allontana dal cuore, porgi orecchio alla dimensione spirituale, quella grande terra che tutto comprende, che tutto ospita, che tutto accoglie: ogni tuo affanno, ogni tua debolezza o impossibilità, ogni tua incertezza e delusione, ogni tuo andare, ogni tuo tremore e timore.
Esiste una parola (che solo parola non è) che ti restituisce alla tua bellezza e magnificenza di creatura, una parola che ti prende per mano e ti conduce a casa, ti riaccompagna in quei luoghi che sai già essere la tua casa, quei luoghi che sanno tutto di te e in cui ti riconosci, ti ritrovi. E, nel ritrovarli, torni a vibrare di una vita amorevole e vasta, una vita che tutto comprende e accoglie, una vita che è tua da sempre senza essere cresciuta solo dentro il tuo corpo, ma ben oltre esso. La vastità e l’amorevolezza di questa vita non puoi capirla, ma puoi sentirla e camminarle dentro, respirarla e abbracciarla.
Questa vita, questa casa ti conoscono da sempre e sanno dove sei diretto, dove sei diretta; aldilà, molto aldilà di ciò che sai di te.
Sapere di te è compito infinito perché sei infinito. Non puoi conoscere l’infinito, non arriverai mai neanche a sfiorare con la mente il suo meraviglioso mistero, quel mistero che sei e di cui sei parte. Puoi però risuonare con esso e rispettare il suo essere te.
Sei e sarai sempre creatura amata e conosciuta, sei e sarai sempre creata e ricreata nell’amore e dall’amore, quell’amore di cui puoi sentire la musica se solo ti metti in ascolto del tuo respiro.
Di questo è fatta la parola che ti offriamo”.
E ancora, il giorno dopo:
“Intontiti dal troppo rumore, disancorati dalla silenziosità dell’essere, non trovate purezza di senso e di significato. Ritrovate la vostra unica tonalità, la vostra particolare lentezza, l’autentica forma del vostro gesto … e confusione ed infelicità si placheranno.
Lasciate che l’essere vi respiri dentro e lo potrete sentire distintamente, perché è sempre lì, sotto la brace dell’affannato fare. Rendete il fuori emanazione del dentro e il fuori inizierà a corrispondervi. Muovetevi con grazia e delicatezza e grazia e delicatezza avvertirete lì fuori.
Soprattutto, abbiate fiducia, abbiate fiducia, abbiate fiducia …”
(canalizzati da Fiammetta, 27-28 maggio ’21)
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