Channelling. Canalizzare. Farsi “canale”.
Qui mi sento solo di parlare a titolo personale, esclusivamente a partire dalla mia propria esperienza di “canale”.
Sono convinta che ognuno di noi, a proprio modo, canalizzi abitualmente, spesso senza rendersene conto. Siamo canali quando abbiamo intuizioni che sentiamo vere, anche senza sapere da dove provengano. Siamo canali quando siamo ispirati, come l’artista o lo scienziato nel momento in cui si sente “attraversato”. Lo siamo quando ci troviamo in stato di empatia e sintonia con qualcuno o qualcosa, quando ci innamoriamo, amiamo, sogniamo. Persino quando semplicemente lasciamo che quel qualcosa che ci raggiunge scorra dentro di noi, senza forzare alcunché.
Vent’anni fa, a me toccò in sorte di iniziare a canalizzare “messaggi” solo apparentemente fatti di parole, per aiutare chi ne sentiva il bisogno, chi avvertiva la necessità di incontrare se stesso lavorando, per così dire, in “alta frequenza”, su un piano sottile, una dimensione spirituale.
Onestamente, ho smesso da tempo di chiedermi da dove quelle “parole” esattamente provengano. So solo che emanano (e lo hanno sempre fatto) grande amorevolezza, sapienza e saggezza. Forse provengono semplicemente da un mio “grande sé”, una parte della mia anima che, comunque, nella vita quotidiana non sono in grado di contattare e da cui mi lascio poco attraversare.
Quando canalizzo per chi mi è di fronte sono sicuramente in uno stato alterato di coscienza, pur rimanendo, in qualche modo, presente; sono in grado di parlare anche per un’ora senza errori o inciampi, cosa del tutto al di fuori della mia normale portata. E mi sento totalmente lì per l’altro.
Molti di coloro che nel tempo sono tornati a queste sedute più e più volte, spesso hanno constatato veri e propri salti evolutivi che non si sarebbero mai aspettati, oltre ad un grande senso di conforto. Per altri forse non è stato così, ma io ho smesso da tempo di provare a misurare i “risultati”. So solo che, in qualità di “strumento”, cerco di fare del mio meglio per mantenere il mio canale il più possibile pulito, il più possibile libero dalle istanze del “piccolo sé”.
Non ho mai chiesto alcun compenso in denaro per questo mio contributo, né voglio farlo. Mi è arrivato come un dono che tanto ha aiutato me per prima e tale voglio rimanga per chi desideri giovarsene. Solo, a chi mi si rivolge, chiedo onestà d’intenti e rispetto.
Nonostante ritenga da tempo il mio Channelling perfettamente solidale con scopi e filosofia di Andar con Sé, solo da poco ho trovato il coraggio di inserirlo tra le attività. I pregiudizi intorno a questo specialissimo modo di fare “relazione d’aiuto alla persona” sono ancora tanti e anche i miei sono stati tra questi. Ora, da quando ho scelto di introdurlo tra le proposte, mi sento più in pace e liberata da un equivoco che io stessa avevo creato. Ora ho fiducia che sarà una perla di grande valore tra le offerte di Andar con Sé.Se vuoi accedere al mio Channelling, puoi contattarmi telefonicamente o via mail, per concordare un colloquio preliminare.
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